Jimmy ha trent’anni, è uno scrittore di origini inglesi che vive a Los Angeles.
Ha alle spalle un romanzo ben riuscito ma nulla più, nonostante ciò, non abbandona il suo sogno di scrivere per vivere.
È cinico, arrogante e poco incline al dialogo. Potrebbe tranquillamente trascorrere giornate intere a leggere, scrivere, bere e fumare senza scambiare parola con nessuno, e questo non lo smuoverebbe di mezzo centimetro.
Il suo migliore amico, Edgar, è un ex veterano di guerra con un passato da tossicodipendente, è affetto da sindrome post traumatica, e vive in casa di Jimmy senza sborsare un centesimo di affitto, ripagandolo in faccende domestiche e pranzi e cene preparati a dovere.
Gretchen è una trentenne single di L.A., cura le pubbliche relazioni di un gruppo rap, soffre da anni di attacchi di depressione acuta. È egoista, autodistruttiva, viziata e lunatica. Ha pessime abitudini alimentari, beve continuamente e assume qualsiasi tipo di droga si trovi a disposizione.
La sua migliore amica Lindsay è sposata con un uomo che non riesce a soddisfarla sessualmente, ha una sorella perfetta ma insopportabile a cui viene costantemente paragonata, e non ha mai lavorato in vita sua.
Gretchen e Jimmy si conoscono al matrimonio dell’ex ragazza di Jimmy (la sorella di Lindsay), vanno a letto insieme dopo poche ora, e iniziano a frequentarsi già il giorno dopo.
Entrambi non sono in cerca di una relazione stabile. O almeno credono di non esserlo.
Quattro trentenni border line, molto più di altri, riuniti spesso sotto lo stesso tetto, a bere, drogarsi, litigare, non comunicare, distruggere qualsiasi ottimismo o sprazzo di felicità faccia capolino nelle loro vite.
Quattro tra i peggiori trentenni del mondo, quattro casi da psicoanalisi, perfettamente in grado di convivere, volersi bene e, nel caso di Jimmy e Gretchen di amarsi, con tutti i se e i ma del caso.
La trama di You’re the Worst, dramedy (definirla comedy sarebbe riduttivo) in onda dal 2014 su FX, è riassunta in queste poche righe, e alla prima impressione potrebbe sembrare simile ad altre romantic comedy sul genere, come Lovesick o Love.
Ciò che però Stephen Falk, autore di alcuni episodi di Weeds e Orange is the New Black, è riuscito a fare con You’re the Worst, nessun altro sceneggiatore ha saputo fare con serie simili.
La dramedy brilla grazie a una scrittura matura e profonda, dialoghi scritti in maniera eccellente, battute pungenti e un’alternanza ben equilibrata tra momenti di slapstick pura e altri più seri e introspettivi.
Il valore maggiore di Falk nella serie, è quello di esser riuscito a rielaborare e riscrivere in maniera originale e per nulla banale, i topoi classici della commedia romantica, senza stravolgerli del tutto.
Il cast delle serie non potrebbe essere più azzeccato, a partire dai due personaggi chiave, Jimmy e Gretchen, interpretati da Chris Geere e Aya Cash e perfetti nel loro ruolo, passando per i
co-protagonisti, Desmin Borges (Edgar) e Kether Donohue (Lindsay) fino ai vari recurring characters altrettanto ben scritti.
You’re the Worst potrebbe essere una storia come tante, ma in fondo non lo è: il pregio fondamentale sta nel raccontare la vita scombussolata e complicata di quattro persone completamente diverse tra loro, che, senza quasi accorgersene, riescono spesso a smussare i propri difetti caratteriali per agevolare una pacifica convivenza.
Non c’è romanticismo, non c’è altruismo, né bontà d’animo in You’re the Worst, c’è solo tanta, tanta realtà, cruda, diretta, tagliente.
Sono asociali, antipatici, viziati e deboli nelle loro fragilità, ma in fondo sono caratterialmente simili a molti di noi.
Non c’è cura per Gretchen dalla sua depressione, Lindsay non smetterà mai di bere o ingozzarsi di cibo, e Edgar dovrà convivere a vita col suo stress post traumatico, perché il passato da soldato, tornerà sempre a tormentarlo.
Jimmy non riuscirà mai a essere meno misogino, né meno misantropo, ma ciò non impedirà a Gretchen di amarlo, perché amare in fondo, è proprio questo: accettare i difetti della persona che abbiamo accanto, e imparare, seppur con tante difficoltà, ad accettarli e amarli.
E nonostante Jimmy e Gretchen siano ben consapevoli che forse per loro le cose non funzioneranno mai e che probabilmente non ci sarà mai un futuro roseo ad attenderli, imperterriti, continuano a vivere il loro presente, andando a cento all’ora, senza regole, senza freni, senza inibizioni.
I peggiori forse, ma senza dubbio i più coraggiosi.
Jimmy: Last night, you said that I would never be successful. Well, I stayed up all night and wrote 35 amazing pages just to spite you. So, ha! Consider yourself thoroughly spited. Ha!
Gretchen: Cool. Okay, I take back the thing I said. You will be successful.
Jimmy: Thank you!
Gretchen: Now it’s your turn.
Jimmy: I’m proud of me, too.
Gretchen: No, Jimmy! It’s your turn to take back the mega-harsh thing you said to me. And then, voila, everything goes back to Normal Town, et cetera, et cetera… a little makeup boneage. Maybe some titty massages for Jimmy.
Jimmy: Wait, what exactly am I meant to take back?
Gretchen: [imitating]: “I can’t see myself having kids with her.”
Jimmy: Oh, that. No, I’m 100% sticking by that. Hey, can we do this titty massage on the patio? I just want to keep an eye on the hummingbird feeder.
Gretchen: Jimmy! You have dropped eight iPhones in the last year, one into a vat of ranch at Souplantation. Child-rearing requires skill. It’s not the same as binge-watching a season of Exemplify.
Gretchen: Oh, my God, that is so sexist and mansplainy! You a Gamergater? Am I living with a Gamergater?