Da oggi su Netflix è disponibile Wanna, la docu-serie in 4 episodi che racconta la storia Vanna Marchi e Stefania Nobile: ecco perché vederla.
Wanna è una docu-serie di Alessandro Garramone prodotta da Gabriele Immirzi per Fremantle Italia.
Attraverso 22 testimonianze di personaggi coinvolti, 60 ore di interviste e immagini tratte da oltre 100 ore di materiali d’archivio per ricostruire gli eventi in modo fattuale e accurato e raccontare una delle storie truffaldine italiane più celebri di tutti i tempi, rimasta impressa da anni nell’immaginario collettivo.L’arco produttivo per la realizzazione di Wanna è stato di 2 anni, con 9 mesi di montaggio. Il lavoro di ricerca per la scrittura è durato circa un anno e ha visto impegnato un team di 3 giornalisti e altrettanti ricercatori di immagini.
La docu-serie è piena di riferimenti alla cultura pop degli anni ‘80-‘90 ed è un ritratto estremamente realistico ed egregiamente realizzato della società e della cultura italiana di quegli anni. Ancora una volta, Netflix si conferma la piattaforma migliore quando quando si parla di documentari, siano essi serie o film. Anche in Wanna, come in molti altri prodotti simili, regia, scrittura, ritmo, montaggio e storia danno vita a un racconto eccellente e coinvolgente che tiene lo spettatore incollato allo schermo.
È evidente inoltre la capacità di scegliere sempre storie e temi perfetti capaci di avere una presa sul pubblico (locale e globale) forte e caratterizzante.
Per chi non conoscesse la storia, ecco un veloce riassunto.
Lo stile aggressivo con cui Wanna Marchi si rivolge agli spettatori è il marchio di fabbrica degli show in cui propone creme dimagranti miracolose. Per tutti gli anni ‘80 la sua immagine e i suoi prodotti impazzano, rendendola ricchissima e famosa, insieme al suo unico e vero braccio destro, la figlia Stefania. Le due passano dal successo alla clamorosa caduta di inizio anni ‘90, quando “l’impero Wanna Marchi” si sgretola e le scaraventa sul lastrico. Un disastro che scatena nelle due la voglia di riscatto. Dopo avere venduto l’illusione della forma fisica perfetta, passeranno a commercializzare l’unica cosa che nessuno aveva mai pensato di vendere: la fortuna. Creme dimagranti e antirughe lasciano così il posto ad amuleti e numeri benedetti venduti insieme al Maestro di vita Do Nascimento. Questa strepitosa macchina da soldi si sarebbe poi rivelata essere altro: una truffa clamorosa, realizzata grazie a una complice insospettabile, la televisione.