Pesci Piccoli dei The Jackal, Questo mondo non mi renderà cattivo di Zerocalcare, Never Have I Ever su Netflix e molto altro: una dose di buonumore per augurarvi buon weekend.
Ne avevamo parlato già nelle serie tv da vedere a giugno, ma ancora su questi titoli vigeva l’embargo (la data in cui chi scrive non può diffondere giudizi, commenti o spoiler di alcun tipo) perciò abbiamo dovuto aspettare qualche giorno.
Eccoci quindi con un mini speciale per “sopravvivere ridendo“: a cosa sopravvivere, decidetelo voi.
Una brutta giornata, un periodo no, una crisi di qualsiasi tipo. Noi proviamo solo a mettervi un po’ di buonumore parlandovi di tre serie che potete scommettere non tarderanno a farvi ridere e, per usare una frase retorica, “anche riflettere”.
Pesci piccoli su Prime Video
Un’agenzia. Molte idee. Poco budget.
Questa serie è la prima grande sorpresa di questo mese: una comedy – degna di questo nome – che ha poco da invidiare a prodotti rodati come quelli americani stile The Office.
La prima serie prodotta e ideata dalla contentfactory The Jackal, è disponibile in esclusiva su Prime Video dall’8 giugno.
Nel cast il quartetto perfettamente unito e dal talento incredibile: Fabio Balsamo, Gianluca Fru, Aurora Leone e Ciro Priello. Al loro fianco, l’esordiente e brillante Martina Tinnirello, mentre tra le sorprese che arricchiscono i sei episodi (da mezz’ora ciascuno) della prima stagione, guest star come Herbert Ballerina, Achille Lauro, Giovanni Muciaccia, Gabriele Vagnato, Valentina Barbieri e Mario “Il Ginnasio” Terrone. Guest star che, a dirla tutta, ai The Jackal quasi non servono perché funzionano già da soli: se Aurora è la grande sorpresa di questa serie, espressiva e credibile nel suo ruolo, insieme a Martina, Fabio è una garanzia in tutto e per tutto e la sua performance ricorda davvero grandi artisti come Massimo Troisi.
Pesci Piccoli è ironica e divertente, coi tempi giusti e caratterizzata da una scrittura impeccabile e da una regia super contemporanea; è impreziosita da una colonna sonora per nulla trascurabile e nel complesso la qualità ha molto da insegnare a un Paese come l’Italia che, in fatto di comedy – tolto Boris ça va sans dire – ha davvero molto da imparare.
La vita in una piccola agenzia di comunicazione del Sud Italia è raccontata in maniera sincera e spiritosa, perfettamente “on point” (come direbbero nel settore) rispetto al contesto che vuole rappresentare.
Ciro, Fabio, Fru e Aurora sono amici e colleghi immersi nel sottobosco digital popolato da brand provinciali e piccoli influencer tragicomici e viziati, clienti esigenti e mai disponibili al dialogo, ma anche da gesti di amicizia, flirt tra colleghi e riti di gruppo. Certo, la prima stagione è davvero troppo breve (ma questo è un bene, significa che ci è piaciuta!) e la realtà un po’ troppo edulcorata di ottimismo (in quel tipo di agenzia non ci sono i finali zuccherini dei The Jackal), ma possiamo assicurarvi che con Pesci Piccoli si ride di gusto, ci si diverte e soprattutto, per chi fa quel lavoro, ci si sente molto meno soli.
Questo mondo non mi renderà cattivo – Netflix
In Questo mondo non mi renderà cattivo torna l’universo narrativo, il linguaggio inconfondibile e i personaggi storici del mondo di Zerocalcare, all’anagrafe Michele Rech.
Un’opera sicuramente più adulta rispetto a Strappare lungo i bordi, più generazionale, con una posizione sociale e politica ben evidente e sapientemente rappresentata poiché fortemente radicata da sempre nell’autore.
Un’opera che non stupirà i fan di lunga data ma che potrebbe sorprendere i neofiti che si sono avvicinati a Zerocalcare solo grazie alla sua prima serie Netflix.
Rech in questa nuova serie fonde in maniera ben misurata il privato, il politico e il pubblico, romanzando (neanche troppo) sull’attuale situazione italiana e sulla sua esperienza di vita individuale.
Divertente sì, questo è fuori discussione, ma come sempre con quel quid in più che ogni sua opera ha, sia essa un fumetto o una serie: Questo mondo non mi renderà cattivo ha il pregio di far ridere, sorridere con un bel po’ di amaro in bocca e di far commuovere all’improvviso.
Perché il suo linguaggio è universale, ironico, ma di un’intelligenza sopraffina e capace non soltanto di entrarci nell’animo, ma di scuoterci, di farci aprire gli occhi, di guardarci dentro in cerca di risposte.
La sigla e la soundtrack sono affidate ancora una volta al grande Giancane, che ha saputo regalare alla serie un tocco inconfondibile grazie alla scelta e all’utilizzo di alcuni brani particolarmente adatti ai momenti più emozionanti o toccanti della storia, e ad altri che chiudono alla perfezione alcune sequenze narrative senza bisogno di troppe parole.
Never Have I Ever – Netflix
Devi sta crescendo e in questi nuovi episodi di Never Have I Ever si sorride molto di più e ci si commuove di meno: la nostra adorata teenager ha finalmente perso la verginità e questa stagione finale è il suo trampolino di lancio per il futuro.
Più frizzante, più divertente e più leggera rispetto alle tre stagioni precedenti, il nuovo capitolo è un susseguirsi di situazioni bizzarre e irresistibili che solo la bravissima Maitreyi Ramakrishnan riesce a portare in scena con uno stile unico e adorabile. Tutto funziona alla perfezione in Never Have I Ever, una serie che è uno snack delizioso nello sconfinato universo seriale in continua evoluzione.
Uno scacciapensieri, una carezza, una storia di una delicatezza infinita, da non perdere se siete in cerca di una serie poco pretenziosa ma che saprà regalarvi tanto.
Se queste comedy non vi bastano non disperate: in questa Playlist ne abbiamo selezionate ben altre 30!
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