Domani sarà finalmente rilasciata Summertime, quarta produzione italiana di Netflix dopo Suburra, Baby e Luna Nera.
La prima stagione della serie, un teen drama ispirato al celebre romanzo di Federico Moccia, Tre Metri Sopra al Cielo, sarà composta da otto episodi, la cui regia è stata affidata a Lorenzo Sportiello e Francesco Lagi, che hanno rispettivamente diretto le prime e le seconde 4 puntate.
Perché guardare Summertime?
Perché a dispetto di quanto si possa pensare, è una serie fresca, semplice, positiva, divertente ed estremamente godibile.
Il cast funziona, la storia anche e il contorno, dalle location alla soundtrack, sono la ciliegina sulla torta.
E vi assicuro che non piacerà solo a chi ama i teen drama o ai fan di Moccia o SKAM, e la vedrete in binge watching perché una volta iniziata, sarà difficile non godersela tutta in una volta.
Non mi credete? A voi i teen drama annoiano e non sono il vostro genere?
Vediamo se vi convinco così: Summertime è un concerto all’aperto l’estate con gli amici, la grigliata di Ferragosto in spiaggia, un bacio in mezzo al mare, un giro in moto in primavera, la sensazione di leggere “ammesso” sui quadri a scuola a giugno.
Summertime è uno sguardo dritto agli anni dell’adolescenza senza fronzoli o menzogne, è un ricordo lontano ancora vivo e piacevole che non intende lasciarci.
Nel cast principale troviamo l’esordiente Coco Rebecca Edogamhe che darà il volto a Summer mentre Ludovico Tersigni (famoso per il ruolo di Gio in SKAM Italia) ricoprirà il ruolo di Ale.
Accanto a loro Andrea Lattanzi (Sulla Mia Pelle) e gli esordienti Amanda Campana, Giovanni Maini e Alicia Ann Edogamhe. Al loro fianco Thony nel ruolo di Isabella, la mamma di Summer e di Blue, e Mario Sgueglia nei panni di Maurizio, il papà di Ale
Asso nella manica di Summertime sarà la colonna sonora che vanterà artisti trap e pop contemporanei amatissimi non solo dalla Gen Z ma anche dai Millenials, come Achille Lauro con Thoiry, Coma_Cose con Mancarsi, Raphael Gualazzi con Summertime, Salmo con Estate dimmerda, Franco126 con San Siro e Stanza singola feat. Tommaso Paradiso, Gemitaiz e Izi con Mammastomale feat. Salmo.
“Impostare la regia di Summertime è stato, sin dall’inizio della lavorazione, una sfida ambiziosa ed esaltante: presentare alla platea mondiale di Netflix una serie italiana moderna e internazionale, che potesse parlare ai giovani, ma non solo a loro. Dopo aver diretto un film di fantascienza e una serie crime, cimentarmi con il genere teen con la stessa dedizione e attenzione che ho sempre avuto nei miei lavori, è stata un’occasione per confrontarmi con un genere che troppe volte in Italia è sottovalutato. L’opportunità di lavorare con molti attori giovanissimi e in alcuni casi al loro debutto è stata un’esperienza professionale che mi ha arricchito profondamente. Hanno portato nel progetto un’energia straordinaria e contagiosa ed è proprio per questo che, secondo me, la serie brilla di una vitalità così naturale e peculiare. La ricerca dei protagonisti è stata tutt’altro che semplice. Il casting è durato mesi, durante i quali abbiamo provinato migliaia di ragazzi. Li abbiamo cercati ovunque: nelle scuole, nei teatri, per strada. Solo per Ludovico e Andrea il percorso è stato più usuale data la loro esperienza attoriale consolidata” ha detto Sportiello in merito alla sua esperienza con Summertime.
E Lagi ha aggiunto: “Mettermi al lavoro su questa serie, prima come scrittore e poi come regista, mi ha invitato ad andare a osservare i ragazzi e il loro mondo con occhi il più possibile nuovi e freschi, come in un viaggio nei loro sentimenti, nelle loro dinamiche emotive e nel loro modo di parlare. Per raccontare questa storia abbiamo scelto la chiave del racconto sentimentale, in cui la posta in gioco è quella di un gruppo di ragazzi, dei loro sentimenti e dell’eccezionalità di un’estate. Abbiamo cercato di indagare quel momento della vita in cui l’estate è uno spazio inesplorato, ignoto, fatto di evasione, libertà e scoperta, in cui l’amore sognato diventa realtà. Con la scrittura e la messa in scena abbiamo cercato di creare un mondo e un immaginario che fosse contemporaneo, ma allo stesso tempo archetipico, trovando degli elementi che fossero legati all’oggi, evocando al tempo stesso un mondo di suggestioni ed emozioni, che fosse il più ampio e condivisibile possibile. Per esempio, abbiamo immerso la protagonista, una ragazza che vive i nostri giorni con fermezza e caparbietà, in un mondo sonoro del passato, facendole ascoltare canzoni italiane degli anni ‘60. Abbiamo provato a dare al racconto e ai suoi protagonisti una tenerezza e uno sguardo un po’ sbieco, che li rendesse personaggi a tutto tondo, esplorando i loro desideri, ma anche le loro paure“.
Dopo le deludenti Baby e Luna Nera, con Summertime Netflix rimette a segno un punto importantissimo nella produzione di serie tv italiane, e speriamo sia questa la strada futura che la piattaforma di Los Gatos porterà avanti anche nei prossimi mesi.