Basato sulle graphic novel bestseller di Brian K. Vaughan e illustrate da Cliff Chiang, Paper Girls è un viaggio personale dalla grande posta in gioco visto attraverso gli occhi di quattro ragazze.
La Rece in anteprima sul perché vederlo.
Mac, Erin, Tiffany e KJ sono quattro (quasi) adolescenti che ogni notte, nel quartiere immaginario di Stony Stream, fuori Cleveland, consegnano il giornale sfrecciando sulle loro bici a partire dalle 4.00 del mattino.
Siamo nel 1988, le ragazze indossano denim e converse, comunicano tra loro grazie ai walkie talkie, e non sanno che, la notte del 31 ottobre, Halloween, la loro vita cambierà radicalmente. Mac e la sua “squadra”, sono le protagoniste di Paper Girls, nuova serie tv in otto episodi disponibile dal 29 luglio su Prime Video e tratta dai fumetti (in 6 volumi editi da BAO Publishing) di Brian K. Vaughan e illustrate da Cliff Chiang. La serie, di Amazon Studios e Legendary Television con Plan B.
La trama di Paper Girls
Mentre distribuiscono i giornali la mattina dopo la notte di Halloween del 1988, quattro ragazzine si ritrovano involontariamente coinvolte in un conflitto tra fazioni rivali di viaggiatori nel tempo che cambierà le loro vite per sempre. Trasportate nel futuro, le ragazze dovranno trovare un modo per tornare nel loro passato e salvare la situazione e questa ricerca le porterà a incontrare in più di un’occasione, le versioni adulte di loro stesse. Rassegnandosi al fatto che il loro futuro sarà molto diverso da quello che immaginavano da dodicenni, saranno così braccate da una fazione militante di viaggiatori nel tempo nota come Old Watch, decisi a rimanere al potere. Per sopravvivere, le ragazze dovranno superare le loro differenze e imparare a fidarsi l’una dell’altra oltre che di loro stesse.
Le ragazze di Paper Girls
Lingua lunga, faccia tosta, fare da maschiaccio e risposta sempre pronta: Mac Coyle, interpretata da Sofia Rosinsky, è la prima ragazza a lavorare come “ragazzo dei giornali”, ereditando il lavoro da suo fratello maggiore, costretti da sempre a lavorare poiché parte di una famiglia modesta e operaia.
Origini cinesi e sogno americano nel cassetto: Erin Tieng sembra la più piccola del gruppo, è l’ultima arrivata e le altre la chiamano “la novellina”, soprattutto Mac. Erin, interpretata da Riley Lai Nelet, è senza dubbio la più timida e silenziosa del gruppo, ma allo stesso tempo è un personaggio chiave nella storia, in qualsiasi arco temporale.
Tiffany Quilkin consegna giornali da un anno circa, ma la sua vera passione è la tecnologia. Vive in una famiglia molto competitiva che ha grandi sogni per lei, sogni che Tiff non condivide affatto, ancora in cerca di una sua vera identità. A prestarle il volto, Camryn Jones.
Figlia di una delle famiglie più benestanti del quartiere, KJ Brandman (Fina Strazza), sente addosso la pressione che sua madre ogni giorno esercita su di lei. Lei che vorrebbe essere libera di essere sé stessa e basta, senza doversi sentire “la figlia di”.
Perché vedere Paper Girls
La prima stagione della serie racconta i fatti narrati nel primo volume della saga a fumetti di Brian K. Vaughan, pubblicata dal 2016 al 2019. La serie piacerà agli appassionati di teen drama sci-fi e ai fan di Vaughan, lasciando – forse – titubanti gli altri spettatori. Paper Girls è un buon prodotto per la nicchia a cui si rivolge, forse non propriamente il pubblico più adulto di Prime Video, piattaforma che ancora non sembra aver trovato una sua strada nel mondo dello streaming.
La regia è scorrevole seppur non sensazionale, la sceneggiatura abbastanza fedele a quella originale, il cast relativamente convincente (da fan di Mac, ci saremmo aspettate qualcosa in più per il suo personaggio e proprio non ci va giù che non abbia i capelli rosa come nel fumetto!).
Una serie che non piacerà solo al pubblico più giovane, ma capace di conquistare anche quello più adulto, magari i più nostalgici, chi ama serie tv ambientate negli anni Ottanta e Novanta.