Torna Fargo, la serie antologica creata da Noah Hawley,
ispirata all’immortale cult dei Fratelli Coen.
Quarta stagione con un cast pazzesco: Chris Rock, Jason Schwartzman, Jack Huston, Ben Wishaw e Jessie Buckley, stelle del cinema e della tv americana, affiancate da quattro apprezzatissimi attori italiani: Salvatore Esposito (Gomorra – La serie), Tommaso Ragno (Il Miracolo), Gaetano Bruno e Francesco Acquaroli (Suburra – La serie).
Al centro della nuova stagione la faida fra due clan criminali di Kansas City nel 1950, in lotta per ritagliarsi un pezzo del sogno americano. Fargo 4 punta al racconto allegorico sul razzismo americano, tema gettonatissimo nella serialità contemporanea e dalle ottime potenzialità, ma stavolta il tentativo è riuscito a metà, soprattutto perché i personaggi non sono all’altezza delle stagioni precedenti.
La serie antologica, creata da Noah Hawley (Legion), regista dei primi due dei nuovi episodi, come sappiamo è ispirata all’omonimo capolavoro del 1996 dei fratelli Coen (produttori esecutivi), e proprio i fan dei Coen potranno apprezzare al meglio questo nuovo capitolo, molto più dei fan della serie che hanno amato le prime tre stagioni.
Tante le strizzatine d’occhio alla filmografia “coeniana”, da Crocevia della morte a Non è un paese per vecchi, meno efficaci invece stile e narrazione rispetto alle stagioni precedenti.
La tram della stagione 4
Ambientata nel 1950 a Kansas City e narrata attraverso la voce della sedicenne Ethelrida Smutny – interpretata da E’myri Crutchfield – la quarta stagione di Fargo ruota attorno a due organizzazioni criminali – una italiana e l’altra afroamerica
na – in lotta tra loro, che decidono di provare, attraverso un patto estremo, a stabilire una tregua e a spartirsi i proventi dei traffici illeciti.
Per suggellare questa alleanza, Loy Cannon (Chris Rock) il capo della famiglia criminale afroamericana, cede il più giovane dei suoi figli, Satchel (Rodney Jones), al suo nemico Donatello Fadda (Tommaso Ragno), a capo della gang italo-americana.
In cambio, Donatello cede il figlio minore Zero (Jameson Braccioforte) a Loy.
Quando Donatello muore in ospedale a seguito di un intervento chirurgico di routine, la fragile tregua rischia di saltare.
Josto Fadda – interpretato da Jason Schwartzman – raccoglie il testimone dal padre, ma i suoi sforzi per stabilizzare l’organizzazione sono resi vani dal fratello Gaetano (Salvatore Esposito), che nel frattempo si è unito alla famiglia a Kansas City dopo essersi distinto per crudeltà ed efferatezza in Italia.
Grande hype per questa stagione, visto il cast ma alla fine, aspettative purtroppo non del tutto soddisfatte: la scrittura vacilla qua e là e il risultato finale è che tutto sia un po’ “troppo”, dall’attesa per questo capitolo, ai personaggi troppo caricaturali.
Manca un personaggio femminile forte, come nella prima e nella terza stagione, e mancano alcuni tratti distintivi della serie che stavolta, la rendono meno convincente rispetto agli anni precedenti.