Il 1° giugno del 2014, AMC trasmette la prima puntata di Halt and Catch Fire, serie arrivata quest’anno alla quarta e ultima stagione.
Inedito in Italia, lo show creato da Christopher Cantwell e da Christopher Rogers, che vanta un fetta di pubblico infinitesimale se paragonata ad altre serie (meno di un milione di spettatori a puntata negli Usa), può essere considerato come il traino principale nell’aver spianato la strada a due titoli maggiormente conosciuti e fortunati, Silicon Valley e Mr. Robot.
Finalmente, la serie arriva in Italia, dopo anni di attesa, a partire dal 13 marzo, ogni mercoledì in seconda serata su Rai4.
Nonostante i pochi ascolti, quella fettina di pubblico, affezionato e agguerrito, ha consentito alla AMC, reduce da successi da milioni di spettatori, come The Walking Dead o Mad Men, di investire anche in serie minori, puntando sulla qualità, come lo stesso Joel Stillerman, capo della programmazione di AMC, affermò in occasione del rinnovo della terza stagione della serie:
“Ci siamo messi alla prova a lungo a livello di business e ora crediamo di avere il giusto slancio creativo per andare avanti. Abbiamo costruito programmi sostenibili anche senza grandi ascolti e siamo fiduciosi che questa sia la strada per il successo di lungo termine“.
Per quanto non sia un prodotto dedicato al grande pubblico per via delle tematiche affrontate, decisamente di nicchia, i personaggi di Halt and Catch Fire sono incredibilmente vicini a ognuno di noi, e risulta inevitabile amarli nei loro pregi, ma anche nei loro difetti.
Se da un lato al centro della serie c’è la rivoluzione tecnologica, dal primo personal computer all’avvento di Internet, dai videogiochi per console, ai browser, a Google, ai GPS, dall’altro troviamo invece le appassionanti storie personali dei quattro protagonisti e dal rapporto spesso controverso che li lega l’un l’altra.
Il bello di Halt and Catch Fire risiede nel fatto che, nel corso delle stagioni, la storyline principale passi in secondo piano, a beneficio della crescita interiore dei personaggi, e all’amicizia, amore, odio che li tiene uniti.
Un mondo intimista, quello raccontato dalla serie, introspettivo, coadiuvato da una regia mai invadente, che si limita a raccontare e mostrare i personaggi nella loro quotidianità, lasciando spazio alla profonda narratività intrinseca alla serie.
Joe (Lee Pace), Gordon (Scott McNairy), Cameron (Mackenzie Davis), Donna (Kerry Bishé): quattro personaggi perennemente in bilico tra emozioni diverse e contrastanti e opinioni divergenti.
Una perenne altalena emotiva, tra creatività e talento, tra passione e ossessione.
Il meccanismo narrativo di Halt and Catch Fire si basa completamente sul rapporto tra i protagonisti: sul loro amarsi, odiarsi, avvicinarsi per poi improvvisamente spingersi via e riprendersi.
La sceneggiatura, vera colonna portante della serie, col passare delle stagioni, diventa più strutturata ed evoluta. I dialoghi migliorano di episodio in episodio, fino a sfociare, nella premiere della quarta stagione, in una telefonata tra Joe e Cameron, che gli amanti delle serie tv difficilmente dimenticheranno. Una sequenza fluida e armoniosa di campi e controcampi, di domande e risposte, scandita da un ritmo lento e mai noioso, emozionale e mai melenso.
In quegli anni, i lontani anni Ottanta, in cui il futuro era nei computer e Internet ancora una conquista, tutto poteva cambiare alla velocità della luce, esattamente come il rapporto tra Joe, Cameron, Donna, e Gordon, un giorno amici, l’altro rivali, un giorno amanti, l’altro perfetti sconosciuti.
Impossibile non trovare, nella coppia Joe/Gordon, l’uomo d’affari senza scrupoli e il nerd ingenuo e sognatore, parallelismi con il duo Wozniak/Jobs. Nonostante ciò, nonostante la grande forza narrativa che scaturisce dal rapporto tra questi due personaggi, è senza ombra di dubbio il legame tra Donna e Cameron la principale chiave di successo dello show.
Due donne diversissime l’una dall’altra, a tratti simili per necessità, a tratti lontane anni luce.
Ed è proprio dalle scelte delle due protagoniste femminili che l’intera storia si sviluppa e cavalca l’onda della rivoluzione tecnologica di quegli anni, tra una canzone dei Queen e una dei Duran Duran, tra il Texas e la Silicon Valley.
Negli States, la series finale di Halt and Catch Fire è stata trasmessa il 14 ottobre 2017 e fino a oggi in Italia nessuno si era dimostrato interessato alla serie, né Netflix, né Prime Video, né Sky.
Finalmente Rai4 ha cambiato le carte in tavola, e ci auguriamo che, nonostante la programmazione in seconda serata, la serie riscuota tutto il successo che merita.