Z: The Beginning of Everything – La serie tv di Amazon Prime con Christina Ricci

I just can’t be like everyone else

Quando inizia una storia d’amore?
Qual è il momento in cui si è spinti ad ammettere senza troppi fronzoli, “okay, si comincia da qui”?
Il primo incontro o il primo bacio?
Il primo appuntamento o dopo aver fatto l’amore per la prima volta?
L’amore, questo folle, folle sentimento, il più contorto e complicato nella storia dell’umanità.
Colpo di fulmine, chimica, affinità elettive, passione: tutte facce di una stessa medaglia, tutte sfaccettature di un impulso naturale, complesso e necessario.
Chi potrebbe vivere senza amare o essere amato?
Pensateci bene.
Che sia corrisposto o meno, l’amore è la molla che muove il mondo.
Amare ci fa sentire vivi, essere amati ci fa sentire al sicuro e meno soli.
È inevitabile.
E necessario, per l’appunto.

Tra Zelda Sayre e Scott Fitzgerald iniziò così, senza un momento preciso, semplicemente  per necessità.
Entrambi troppo soli, e incompresi, custodivano un fiume in piena di amore nel cuore da riversare verso qualcun altro. E s’incontrarono, durante un ballo, durante i ruggenti anni Venti, nel cuore dell’America del Sud.
Tra i due fu amore a prima vista, all’inizio un sentimento fin troppo sdolcinato, che lentamente si trasformò, fino alla tragica morte di entrambi, tra disturbi psicologici e una vita vissuta al limite, costantemente sull’orlo di un precipizio, mai soddisfatti di ciò che avevano, affamati di felicità, di denaro, di notorietà.
Zelda divenne la musa per eccellenza di Scott, ispirazione per Di qua dal paradiso e i capolavori successivi.
Zelda, la sua amata, la sua migliore amica, la sua unica confidente.
L’unica davanti la quale Scott non doveva più nascondere le sue fragilità e le sue profonde insicurezze. L’unica con la quale poter essere finalmente se stesso, dopo aver tanto sofferto.
Affinità elettiva e passione: l’amore che legò Scott e Zelda fu totalizzante, profondo, inarrestabile.
La società dell’epoca, severamente maschilista e poco incline a lodare figure femminili, parlò in quegli anni soltanto di Scott Fitzgerald, delle sue opere, del suo carattere poco convenzionale e delle sue idiosincrasie, senza soffermarsi su Zelda.

La serie Z: The Beginning of Everything (disponibile su Amazon Prime Video), ispirata al romanzo biografico di Therese Anne Flower, Z: A novel of Zelda Fitzgerald, fa luce su Miss Sayre, una donna complicata, profondamente malinconica, insicura e affascinante.
Una ragazza venuta dal nulla, catapultata poco più che ventenne, dall’Alabama a New York, passando dall’essere vittima di un padre padrone a diventare musa sottomessa di uno scrittore folle.
Incredibilmente intelligente ma poco interessata a gridarlo ai quattro venti, Zelda contribuì in maniera sostanziale all’affermazione di Scott nell’Olimpo dei migliori scrittori americani contemporanei.

La serie scava nella vita e nel rapporto di due personaggi profondamente tormentati, principali attori e vittime della jazz age, costantemente in bilico tra modernità e disillusione. Oltre che da una splendida Christina Ricci nel ruolo di Zelda, è caratterizzata da una regia fluida e da un’ottima fotografia.
Se a brillare sono soprattutto la scenografia e i costumi, perfetti nella ricostruzione dell’atmosfera dell’epoca, la sceneggiatura è l’anello debole dei dieci episodi che compongono la prima stagione.
Dialoghi e sceneggiatura appaiono fiacchi e poco strutturati nelle puntate inziali: a partire dal sesto episodio, la serie subisce una sferzata positiva, e la scrittura diventa mano a mano più convincente.
Ciò però non è sufficiente a instaurare con lo spettatore quel rapporto che rende una serie da discreta a eccellente.
Proprio a causa di questa pecca legata alla scrittura, guardando Z: The Beginning of Everything lo spettatore fa fatica a nutrire empatia per una delle più coinvolgenti e commoventi storie d’amore di tutti i tempi. Nonostante ciò, il loro amore, resterà immortale, e chiuso lì, tra le righe delle meravigliose opere firmate da Scott (e Zelda) Fitzgerald.

“Speak low when you speak love
Our summer day withers away too soon, too soon
Speak low when you speak love
Our moment is swift
Like ships adrift
We’re swept apart, too soon”
                                                                                                                    Speak Low, by Ella Fitzgerald

 

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