Arriva il 4 settembre su Netflix lo space drama con la Swank: abbiamo visto la serie tv in anteprima e vi raccontiamo perché guardarla.
Il premio Oscar Hilary Swank interpreta Emma Green, astronauta capitano della prima missione su Marte, nella serie tv Away, dal 4 settembre in streaming su Netflix.
Un viaggio spaziale, ma anche un viaggio interiore quello che vivrà il personaggio di Emma, che dovrà salutare per 3 anni il marito Matt (Josh Charles) e la figlia Alexis (Talitha Bateman).
Un viaggio nello spazio, verso quel pianeta ancora inesplorato dall’uomo, con un equipaggio in parte ostile, in parte amico, che accompagnerà Emma tra complicazioni tecniche ed emotive nell’arco dei 10 episodi che compongono la prima stagione della serie.
Sogni, paure, ambizioni, a 225 milioni di chilometri dalla Terra, in un sali e scendi di emozioni e conflitti in assenza di gravità.
Accanto a Emma, nella navicella Atlas, il suo equipaggio: Misha (Mark Ivanir), un ingegnere russo diffidente e molto competente, Kwesi (Ato Essandoh), botanico di fama mondiale, Lu (Vivian Wu) chimica e astronauta cinese rigida e preparatissima e Ram (Ray Panthaki), pilota e chirurgo.
Ognuno di loro ha lasciato qualcuno sulla Terra.
Ognuno ha fatto parecchi sacrifici per essere dov’è e porta dentro di sé molto sofferenza.
Ognuno ha qualcosa da rivendicare alla vita ed è alla ricerca di una seconda chance in qualche modo.
Tra i produttori esecutivi di Away, la showrunner Jessica Goldberg affiancata da Matt Reeves, Jason Katims, Edward Zwick, Hilary Swank, Adam Kassan, Andrew Hinderaker, Jeni Mulein e Michelle Lee.
Ed è proprio nel racconto dell’equipaggio dell’Atlas, che spicca nettamente la mano di Jason Katims nella writers room: grazie alla sua esperienza con Parenthood e Friday Night Lights, i drammi personali e familiari, lo sceneggiatore sa raccontarli davvero bene.
La performance di Hilary Swank e di Josh Charles brilla sull’intero cast: tra i due c’è sintonia, come coppia “a distanza” funzionano, ed entrambi gli attori regalano allo spettatore un’interpretazione credibile e intensa.
La regia scorre, senza risultare lenta o macchinosa, le scenografie sono al livello di quelle cinematografiche.
L’ottima resa negli ambienti e nei dettagli e la presenza di un personaggio femminile, fanno sì che sia impossibile non pensare all’acclamato Gravity con Santa Bullock.
Away è una serie riuscita, seppur non priva di difetti, con una struttura narrativa molto classica ma, alla fine, convincente.
I sentimenti hanno decisamente la meglio sulla fantascienza e il suo essere un dramma corale in alcuni punti sfiora lo stucchevole, ma rimane comunque uno tra i prodotti Netflix più interessanti di questi mesi.