Prendiamo una manciata di Ugly Betty, una di Sex and the City (versione young-adult), un pizzico, quasi un’inezia, di Gossip Girl, e una spolverata di Lipstick Jungle, e Younger è servito!
La serie, tratta dall’omonimo (e fortunato) romanzo di Pamela Redmond Satran, è una comedy ideata da “sua maestà” della pop culture Darren Star, creatore di serie tv passate alla storia, come Sex and The City appunto, Beverly Hills 90210 e Melrose Place.
In onda negli States su TV Land (la stessa di Hot In Cleveland) e giunta alla quarta stagione (prevista per quest’anno), Younger ha debuttato lo scorso 21 febbraio, ogni martedì alle 21 su Fox Life.
Dopo la fallimentare Cashmere Mafia, Darren Star è riuscito a mettere a segno un bel colpo grazie a questa serie, fresca e disinibita come poche.
La trama di Younger
La protagonista di Younger, Sutten Foster (vincitrice di due Tony Awards), torna sul piccolo schermo dopo la poco fortunata Bunheads di Amy Sherman-Palladino (la creatrice di Gilmore Girls) e interpreta Liza Miller, quarantenne casalinga disperata del New Jersey. Dopo quasi vent’anni di matrimonio, Liza divorzia da suo marito e, salutata la figlia adolescente che ha deciso di studiare all’estero, chiede aiuto alla sua migliore amica Maggie (Debi Mazar, storica collaboratrice di Madonna) per trovare una sistemazione e rifarsi il look.
Maggie, artista lesbo-chic che vive in un loft a Williamsburg, la trasforma in una venticinquenne pronta per gettarsi nel magico mondo di Manhattan.
Stanca degli innumerevoli no ricevuti ai colloqui di lavoro perché troppo in là con l’età, Liza approfitta del suo nuovo aspetto per buttarsi a capofitto nel lavoro di assistente in una delle principali case editrici di New York, l’Empirical.
Qui, incontrerà l’adorabile Kelsey Peters, la popstar Hilary Duff, collega e amica, grazie alla quale Liza avrà modo di avvicinarsi sempre più al mondo degli under 30, tra un post su Instagram, un appuntamento su Tinder e un cocktail nei locali più trendy della città.
Perché guardare Younger
Younger è la comedy delle tre “F”: frizzante, fashion e favolosa.
Caratterizzata da una scrittura brillante e ironica e da una regia scanzonata e ben orchestrata, getta, con estrema lucidità, uno sguardo fresco e disinibito sul mondo dei social network e della cultura pop e su quello delle relazioni affettive e sentimentali raccontate in chiave moderna.
Ma non si ferma qui e arriva laddove Ugly Betty scelse di non spingersi: esplora da vicino il mondo dell’editoria moderna, tra blogger e influencer che s’improvvisano scrittori, approfondendone, attraverso una scrittura pungente, tutte le dinamiche.
New York, New York
Ma i motivi per guardare Younger non finiscono qui e, come già avvenuto proprio con Sex and the City, quella di Darren Star è, ancora una volta, una dichiarazione d’amore alla città che fa da sfondo alla serie, la brillante, unica, meravigliosa, New York.
Liza e Kelsey passeggiano, chiacchierano, s’innamorano dei rispettivi fidanzati tra le strade e nei locali di una delle più belle città del mondo, che spesso vediamo lì, aldilà del ponte di Brooklyn, brillare come una stella, tra i lustri di Manhattan. Altre volte invece, la ammiriamo in tutto il suo fascino hipster nella splendida cornice di Williamsburg e Dumbo, tra edifici di mattoncini rossi tempestati di street art, locali iper fashion e studi di tatuaggi.
Giovani e belli
Rihanna, Alessia Cara, Fiona Grey, questi alcuni dei nomi che popolano l’irresistibile colonna sonora di Younger.
Mentre Liza si destreggia tra una riunione di lavoro, una telefonata su Facetime con la figlia, e un appuntamento galante, la musica accompagna ogni sua disavventura aggiungendo quel pizzico “young” che completa il tutto.
Più pop di così, si muore insomma.
E poi c’è lui, Nico Tortorella (Make It or Break It) nei panni di Josh, tatuatore ventiseienne per cui Liza perde la testa e che, a sua volta, s’innamora perdutamente di lei.
Hipster fino alla nausea, tatuato su ogni bicipite, fisico scolpito e voce irresistibile, Tortorella è la ciliegina sulla torta della serie, la ciliegina che ogni spettatrice vorrebbero per sé.
Quella raccontata in Younger è una storia a tratti surreale, a tratti profondamente vera, e, di stagione in stagione, lascia sempre più spazio ai sentimenti della protagonista, una quarantenne che sembra una trentenne e si comporta come una ventenne e che non ha ancora capito cosa vuole dalla vita.
Al giorno d’oggi, del resto, cosa c’è di più reale di così?